Forfora: cause, tipologie e come trattarla
La forfora è una condizione piuttosto difficile da definire perché si sovrappone spesso alla dermatite seborroica, caratterizzata da un cuoio capelluto squamoso. Se vuoi sapere come trattare la forfora, approfondiamo l’argomento insieme alla Dott.ssa Mara Alvaro, Formulatrice, Cosmetologa e Founder di Cosmesidoc.
Innanzitutto, possiamo dire che la forfora si caratterizza per la presenza di scaglie di pelle secca che vengono eliminate dal cuoio capelluto.
Ma vediamo meglio quali sono le cause, le tipologie e come possiamo trattarla.
Come distinguere la forfora dalla dermatite seborroica?
Nel caso di forfora, la condizione si limita per l’appunto al cuoio capelluto. Se è presente, invece, dermatite seborroica si ha il coinvolgimento di più aree del corpo come viso, torace e cuoio capelluto.
Entrambe le condizioni causano spesso disagio, perché oltre a provocare prurito, la forfora si stacca durante lo spazzolamento dei capelli, depositandosi sui vestiti, e viene interpretata come una condizione di scarsa igiene.
Quali sono le cause della forfora?
In questo precedente articolo avevamo già introdotto cause e rimedi di questa condizione.
La Dott.ssa Mara Alvaro aggiunge che il responsabile di questa situazione è un lievito chiamato Malassezia (nello specifico Malassezia Furfur), che si nutre di oli (sebo) del cuoio capelluto.
Il sebo viene prodotto nella zona dello scalpo ed è formato da acidi grassi, trigliceridi, colesterolo, squalene e componenti cerosi. Creando un equilibrio e un’omeostasi epidermica, il sebo ha un’azione prettamente protettiva.
I fattori ormonali alla base
La produzione di sebo è regolata da fattori ormonali, per cui in caso di squilibrio si ha un’eccessiva produzione dello stesso.
Il cuoio capelluto reagisce aumentando la velocità con cui le cellule della pelle si rinnovano, causando la forfora. Morendo e distaccandosi, gli strati epidermici superficiali formano delle scaglie chiare, che possono cadere generando il cosiddetto “effetto neve” indubbiamente antiestetico.
Condizioni e disturbi della pelle come acne, psoriasi e rosacea possono essere associate a comparsa di forfora.
Non ha una vera e propria durata, è spesso cronica.
Come si presenta la forfora?
I segni caratteristici che indicano presenza di forfora sono:
- Cuoio capelluto pruriginoso
- Squame unte o secche di colore bianco-grigiastro sul cuoio capelluto
- Protuberanze squamose da giallastre a rossastre lungo l’attaccatura dei capelli (nei casi più gravi)
Perché la forfora viene confusa con la dermatite seborroica?
Le due condizioni mostrano grandi similitudini, se non fosse per le aree coinvolte.
Le differenze sostanziali da considerare sono:
- la forfora (secca o grassa) non è un’infiammazione, ma una desquamazione
- le squame della forfora sono evidenti e si associano al prurito, mentre chi ha una cute infiammata a causa della dermatite seborroica presenta arrossamenti e spesso anche croste
- la forfora può causare, a lungo termine, la caduta dei capelli, mentre la dermatite seborroica non è fra le cause dirette della calvizie, soprattutto se viene trattata adeguatamente
- la dermatite seborroica non è causata da allergie, mentre la forfora può essere causata da inquinamento, stress, clima e reazioni a cosmetici come, ad esempio, i prodotti per la detersione
I vari tipi di forfora: secca e grassa
Individuare il tipo di condizione aiuta a capire come trattare la forfora. Principalmente ne esistono due tipi: secca o grassa.
La forfora secca ha squame secche, molto sottili e grigie che tendono a staccarsi dai capelli.
La forfora grassa, invece, è caratterizzata da squame più spesse, che si staccano dal cuoio capelluto provocando un forte prurito. I capelli in questo caso sono più unti.
Secondo una recensione pubblicata nel dicembre 2015 sul Journal of Clinical and Investigative Dermatology*, la forfora dell’età inizia spesso alla pubertà e raggiunge il picco intorno ai 20 anni, diventando molto meno diffusa tra le persone di età superiore ai 50 anni.
La Dott.ssa Mara Alvaro spiega se esistono dei rimedi per trattare la forfora
Come trattare la forfora? La detersione è sicuramente uno step fondamentale, spiega la Dott.ssa Mara Alvaro.
Da ricordare, infatti, che il sebo è il terreno per la forfora, e bisogna detergere i capelli in modo adeguato senza esagerare. Si può optare per prodotti che riducano l’accumulo di sebo e cellule della pelle.
L’ideale è fare un massaggio delicato durante il lavaggio per “sciogliere” le squame, donando allo stesso tempo benessere al cuoio capelluto.
Inoltre, lo shampoo per la detersione dovrebbe avere una composizione molto delicata e evitare ingredienti troppo schiumogeni, che possono irritare maggiormente lo scalpo.
Possono essere effettuati degli scrub una volta a settimana ma con cautela. È ideale non preferire prodotti con sfere troppo spesse che possono causare irritazione. Ricordiamo che è una zona molto sensibile.
Sono utili anche lozioni antiforfora da usare sullo scalpo con frequenza giornaliera. Si tratta di prodotti generalmente alcolici (questo componente viene preferito rispetto ad altri perché asciuga, dà opacità, è antibatterico e ha azione purificante).
Gli ingredienti funzionali da considerare per trattare la forfora:
- Solfuro di selenio: antimicotico che rallenta la morte delle cellule della pelle
- Acido salicilico: ad azione antibatterica, astringente e purificante
- Ketoconazolo: un antifungino attivo nel trattamento di Malassezia
- Attivi naturali derivanti da fermentazione molto usati ultimamente in ambito cosmetico
- Zinco lattato: dalle proprietà seboregolatrici, idratanti e riducenti della crescita microbica
Quanto è importante l’alimentazione?
L’alimentazione dà sempre un contributo quando si parla di pelle e capelli, e se bisogna capire come trattare la forfora, perché aiuta in parte a ridurne la produzione. Alimenti come frutta e verdura contengono dosi di zinco e vitamine del gruppo B che possono intervenire nel controllo di questa condizione.
Articolo scritto in collaborazione con Mara Alvaro, Dottoressa Formulatrice e Cosmetologa | Founder di Cosmesidoc
Riferimenti bibliografici:
*Seborrheic Dermatitis and Dandruff: A Comprehensive Review –Luis J. Borda and Tongyu C. Wikramanayake – J Clin Investig Dermatol. 2015 Dec; 3(2): 10.13188/2373-1044.1000019 Published online 2015 Dec 15
Molecular Cloning, Characterization, and Inhibition Studies of a β-Carbonic Anhydrase from Malassezia globosa, a Potential Antidandruff Target– Kirsty S. Hewitson, Daniela Vullo, Andrea Scozzafava, Antonio Mastrolorenzo, Claudiu T. Supuran (Journal of Medicinal Chemistry)